David IV di Georgia, noto in Georgia come Davit Aghmashenebeli (Davide il Costruttore), (1073 – 1125), della dinastia dei Bagration, fu Re di Georgia dal 1089 al 1125.
Considerato dalla tradizione come il più grande sovrano georgiano, è celebrato per essere riuscito a scacciare gli invasori turchi dal suolo georgiano vincendo la battaglia di Didgori nel 1121.
Grazie alle sue riforme in campo militare ed amministrativo, la nazione georgiana riuscì a rafforzarsi e a portare sotto il controllo del regno georgiano gran parte della regione del Caucaso.
Grande sostenitore della Chiesa e della religione cristiana, venne canonizzato dalla Chiesa Ortodossa Georgiana.
Unico figlio ed erede di Re Giorgio II e di sua moglie Elena, nacque a Kutaisi, nella Georgia occidentale, nel 1073, salì al trono in uno dei momenti più bui e terribili della storia georgiana, quando i turchi iniziarono l’invasione in massa del Caucaso meridionale.
Fu proprio in occasione di queste invasioni che, a causa della sua inettitudine nel fronteggiare questo grave evento, suo padre Re Giorgio II, nel 1089, fu costretto da un sanguinoso colpo di mano contro di lui a deporre lo scettro in favore del suo figlio, ancora sedicenne.
A dispetto della sua giovanissima età, il nuovo sovrano si rivelò già buon conoscitore della vita politica, e intraprese iniziative coraggiose senza mai fare passi avventati e sconsiderati.
Ben determinato a riportare ordine e stabilità al suo dominio, cercò di sottomettere alla sua autorità tutti i suoi feudatari, e si adoperò per una maggiore centralizzazione dell’amministrazione del regno.
Una riforma molto importante fu quella in campo militare, con il rafforzamento del suo esercito affinché fosse capace di perseguire il suo principale obiettivo di scacciare i turchi prima dal suolo georgiano e poi dall’intera regione caucasica.
Tra il 1089 e il 1100 l’esercito di Davide IV scacciò gli invasori turchi da gran parte del suo regno, ricostruendo le città e le campagne devastate dai saccheggi e dalle razzie.
Incoraggiato da questi successi, ma anche grazie all’avvento della campagna crociata in Palestina che allentò di molto la pressione turca sulla regione, egli iniziò a rifiutarsi di pagare l’annuale tributo di sottomissione agli invasori e pose fine al loro flusso migratorio periodico verso le sue terre.
Nel 1101 Davide IV conquistò l’importante fortezza di Zedazeni, puntando da qui alla riconquista delle regioni di Kakheti ed Hereti, e nell’arco dei tre anni successivi conquistò tutta la Georgia orientale.
Nel 1093 sconfisse il potente signore feudale Liparit Baghvashi, un nemico dei Bagration, e lo esiliò dalla Georgia nel 1094, e dopo la morte del figlio di Liparit, Rati, Davide IV abolì il loro Ducato di Kldekari nel 1103, annettendone i territori.
Nel 1099 il suo potere era talmente forte da rifiutarsi non solo di pagare i suoi tributi ai Turchi, ma di rifiutare anche il titolo di vassallo di Panipersebastos da parte dell’Impero Bizantino, che da sempre considerava la Georgia dei Bagration come suo protettorato.
Di fatto Davide fu l’ultimo sovrano georgiano a essere investito di un titolo appartenente alla burocrazia bizantina.
Nel 1103 Davide si adoperò per rafforzare l’autorità del sovrano nel regno georgiano e nel sinodo di Urbnisi, si conciliò con i vescovi suoi oppositori, e riunificò in una sola figura istituzionale, lontanamente paragonabile a quella di Primo Ministro, le duplici cariche secolari di Consigliere e di Vescovo.
Durante l’anno successivo, i sostenitori di Davide nella provincia orientale di Kakheti, si ribellarono al loro sovrano, il Re Aghsartan II, e si unirono al regno di Davide IV.
A seguito della annessione del regno di Kakheti, nel 1105, Davide IV scompaginò una spedizione inviata contro di lui dai turchi nella battaglia di Ertzukhi, grazie alla quale ottenne il dominio delle fortezze di Samshvilde, Rustavi, Gishi, e Lorri (1110 – 1118).
Tuttavia iniziarono a sorgere diversi problemi che ostacolarono le sue campagne, quali il bisogno della sua popolazione di ritornare alle proprie case da dove mancavano da più di vent’anni di guerra, nonché le prime ribellioni da parte dei suoi nobili.
Davide IV risolse le questioni favorendo un flusso migratorio nei suoi territori da parte della popolazione della zona del Kipchaki, con l’obbligo, da parte di ognuna delle 40.000 famiglie coinvolte, di fornire un uomo e un cavallo che prestassero servizio nel suo esercito.
Questo nuovo e forte esercito, alle dirette dipendenze del sovrano, fu insediato in diverse regioni della Georgia, soprattutto lungo le zone di confine.
Nel 1120 Davide IV si spostò con le sue nuove truppe lungo il confine occidentale e diede l’assalto all’esercito arabo mettendolo in fuga, per poi penetrare oltre confine e conquistare la regione dello Shirvan e occupare la città di Qabala.
Nell’inverno tra il 1120 ed il 1121, attaccò con successo tutti gli avamposti turchi a ridosso della regione del Trancaucaso, liberandola dalla minaccia turca.
Preoccupati di queste offensive da parte di un regno cristiano in rapida crescita ed espansione nel sud del Caucaso, gli stati musulmani, guidati dal sultano Mahmud ben Muhammad, organizzarono una coalizione contro il regno georgiano forte, si narra, di circa 600.000 uomini, comunque di molto superiore all’esercito georgiano di Davide IV, che poteva invece contare su circa 50.000 uomini.
Il 12 agosto 1121, nonostante l’enorme disparità numerica tra le forze in campo, l’esercito di Davide IV sconfisse i musulmani nella battaglia di Didgori, conseguendo quello che è sempre stata considerata nella tradizione storica della Georgia, la più grande vittoria ottenuta dal proprio esercito.
La vittoria conseguita sul campo di battaglia segnò definitivamente l’ascesa della Georgia come potenza politica e militare nella regione caucasica.
Le valorose vittorie militari permisero a Davide IV di conseguire uno degli obiettivi principali della sua campagna, ovvero la conquista di Tbilisi, che elesse come nuova capitale del regno georgiano nel 1122.
Uomo illuminato e di cultura, Davide IV promosse la tolleranza nei confronti delle altre religioni, abrogando ogni istituto che fosse discriminante o vessatorio nei confronti dei suoi sudditi di fede islamica ed ebraica, e ponendo sotto la sua personale protezione gli studiosi sufi e musulmani.
Nel 1123 l’esercito georgiano liberò l’ultimo avamposto arabo in terra georgiana, la città di Dmanisi, nella Georgia orientale.
Nel 1124 l’avanzata consolidò definitivamente il controllo della regione di Shirvan e proseguì con la conquista della città armena di Ani, espandendo i confini del regno fino alle sponde del fiume Aras.
Il popolo armeno lo acclamò come un liberatore, e molti uomini armeni andarono ad ingrossare le file del suo esercito
La benevolenza di Davide IV nei confronti delle altre religioni e delle altre etnie segnarono così profondamente la cultura armena da restare una caratteristica costante di quel regno anche dopo la sua morte.
Davide IV morì nel 1125, e fu sepolto nel monastero di Gelati